Il Rimborso Chilometrico: Guida Pratica e Normativa per le Aziende
1. Perché parlarne oggi
Il rimborso chilometrico vive un momento di forte attenzione. I controlli fiscali aumentano e la giurisprudenza chiede prove puntuali. Una politica chiara rafforza la fiducia tra impresa e lavoratore, limita il contenzioso e protegge la reputazione. Il tema tocca bilanci, buste‑paga e privacy: le scelte sbagliate generano costi nascosti. In questo articolo analizziamo norme, prassi e casi concreti con taglio operativo.
2. Base giuridica essenziale
L’articolo 51, comma 5, del TUIR stabilisce che le somme rimborsate per l’uso di un’auto propria non concorrono a formare reddito se calcolate con i costi ACI . Il Decreto legislativo 314/1997 rende l’uso delle tabelle obbligatorio (art. 3, c. 1) . Il lavoratore riceve quindi un’indennità netta, mentre l’azienda deduce integralmente il costo entro i limiti fissati. Superare le soglie ACI fa nascere imponibile e contribuzione. Conoscere questi articoli evita errori strutturali nel cedolino.
3. Che cosa sono le tabelle ACI
ACI pubblica ogni anno i costi chilometrici di esercizio divisi per marca, modello, cilindrata e alimentazione. Il database è libero e si aggiorna con i prezzi dei carburanti . Per molti veicoli esistono più righe: di solito si sceglie la versione base, salvo diversa previsione contrattuale. Occorre archiviare la stampa o il PDF relativo all’auto indicata nella nota spese; la data di prelievo prova quale tabella era in vigore.
4. Documenti da tenere in archivio
Il D.P.R. 600/1973 impone la tenuta delle scritture contabili obbligatorie. In chiave rimborsi sono indispensabili:
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nota spese firmata dal dipendente;
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itinerario con data, luogo di partenza e destinazione;
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chilometri percorsi e motivazione del viaggio;
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riferimento alla tabella ACI usata;
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eventuali scontrini di pedaggi e parcheggi.
Aggiungere questi elementi riduce i tempi di verifica e agevola la difesa in caso di accertamento.
5. Come calcolare il rimborso: esempio pratico
Supponiamo che Marco utilizzi una Fiat Panda Hybrid, voce ACI pari a 0,42 €/km. Il 5 aprile 2025 percorre 150 km per visitare un cliente a Verona. Il rimborso netto è 150 × 0,42 = 63 €. Il totale non grava sul reddito di Marco e l’azienda lo deduce al 100 %. Se la direzione riconoscesse 0,50 €/km, la differenza (0,08 × 150 = 12 €) diventerebbe imponibile e andrebbe assoggettata a ritenute, contributi e CU/770. Il software paghe deve gestire il doppio flusso: quota esente e quota tassata.
6. Focus sull’esame dell’Agenzia delle Entrate
Nei controlli recenti l’ufficio chiede: copia della tabella, prova dell’itinerario, firma di approvazione, contabilizzazione corretta. Quando un elemento manca applica l’art. 6 D.Lgs 471/1997 (violazione degli obblighi formali) . Le sanzioni vanno da 250 a 2 000 € per singola violazione e possono cumularsi.
7. Sentenze di riferimento
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Cassazione n. 15698/2013: il rimborso fuori tabella diventa retribuzione e si tassa in busta‑paga.
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CTR Lombardia n. 115/2018: l’esenzione si perde se l’azienda usa costi ACI non aggiornati.
Questi precedenti mostrano come i giudici valorizzino la precisione documentale.
8. Aspetti fiscali di dettaglio
Quando il dipendente supera i limiti ACI:
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l’eccedenza entra in imponibile lavoro dipendente (art. 51);
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l’azienda versa ritenute e contributi;
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la quota resta deducibile nei costi lavoro entro l’anno;
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si certifica in CU e si riepiloga nel 770.
In caso di auto aziendale concessa ad uso promiscuo, la Circolare 326/E/1997 regola il fringe benefit da riportare in imponibile . Per il noleggio a lungo termine valgono i limiti di deducibilità spiegati nella Circolare 48/E/1998 .
9. Policy aziendale: come scriverla
Una policy chiara riduce le eccezioni. Consiglio di inserire:
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requisiti per l’autorizzazione all’uso dell’auto propria;
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form di nota spese standard;
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obbligo di allegare screenshot ACI;
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limiti massimi per chilometri mensili;
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procedure di approvazione gerarchica.
La policy va firmata dal dipendente e archiviata con il regolamento interno.
10. Strumenti digitali per il tracciamento
App e sistemi GPS semplificano il calcolo dei chilometri e garantiscono trasparenza. Molte soluzioni integrano report PDF compatibili con i software di contabilità. Prima di adottarle, verificate l’impatto privacy con il D.Lgs 196/2003 e il GDPR, soprattutto per i dati di localizzazione. Un registro dei trattamenti chiarisce finalità, tempi di conservazione e diritti dell’interessato.
11. Alternative al rimborso chilometrico
Opzione |
Punti di forza |
Criticità principali |
Riferimenti normativi |
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Auto aziendale |
Benefit tangibile, nessun anticipo dipendente |
Fringe benefit tassabile, gestione flotte |
Art. 51 TUIR, Circolare 326/E/1997 |
Noleggio a lungo termine |
Canone fisso, servizi inclusi |
Limiti di deducibilità e detraibilità |
Circolare 48/E/1998 |
Indennità forfettaria mensile |
Semplicità amministrativa |
Tassazione piena per il dipendente |
Art. 51, c. 1 TUIR |
Scegliete l’opzione in base a costi complessivi, uso reale e politiche di welfare.
12. Errori tipici da evitare
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Usare costi ACI sbagliati (anno precedente o modello diverso).
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Applicare importi tondi (es. 0,50 €/km a tutti) ignorando cilindrata.
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Non raccogliere la motivazione del viaggio.
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Non gestire l’eccedenza ACI: il cedolino rimane errato e il rischio sanzione cresce.
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Archiviare solo in formato cartaceo: la carta si perde, il PDF resta.
Ogni lacuna espone a rilievi pesanti in fase di ispezione.
13. Checklist operativa (stampabile)
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Verifico che la policy aziendale sia aggiornata all’anno corrente.
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Pubblico sul portale interno il link diretto alle tabelle ACI.
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Aggiorno il software paghe per gestire le eccedenze.
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Formo i responsabili di funzione sul nuovo schema di nota spese.
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Controllo a campione il 10 % dei rimborsi ogni trimestre.
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Integro con GPS solo dopo l’analisi d’impatto privacy.
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Conservo copie digitali dei PDF ACI e delle note spese per almeno dieci anni.
14. Conclusioni
Il rimborso chilometrico non è un dettaglio ma un istituto che unisce diritto del lavoro, fiscalità e organizzazione. Seguire le tabelle ACI, archiviare le prove del viaggio e applicare le norme vigenti garantisce serenità a tutte le parti. Le sentenze dimostrano che i giudici premiano la precisione. Investire in procedure e formazione oggi significa evitare sanzioni domani.
Per saperne di più
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Portale ACI – sezione “Costi chilometrici”.
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Normattiva – testi consolidati di TUIR, D.Lgs 314/1997, D.Lgs 471/1997.
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Agenzia delle Entrate – circolari 326/E (1997) e 48/E (1998).
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Giustizia Tributaria – massimari regionali e sentenze aggiornate.
Approfondire queste fonti consente di affinare la propria policy e di prevenire errori.
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